Dentro ogni anziano vive un bambino che sussurra una dolce ironia fatta di inquietudini e accettazione mormorando: «Non temere, l’isola è piena di rumori, suoni e dolci melodie che deliziano e non fanno danno. Inoltre, ogni terremoto finisce in calma, e le piogge più violente lasciano il cielo più limpido. Ci fanno sussultare ma sempre ci attraversano senza permanere, perché in ultima noi tutti siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sonno è racchiusa la nostra breve vita». Adattamento da La Tempesta di W. Shakespeare ad evocazione de “Le rovine circolari”
Ennio Martignago
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