Rete Toscana Classica

Ricordo di Marc Blitzstein

Categories

Music Commentary, Music, Music History

Number of episodes

1

Published on

2025-02-28 23:00:00

Language

Italian

Ricordo di Marc Blitzstein

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La presente trasmissione radiofonica in ricordo di Marc Blitzstein nacque dal programma di ICAMus Pagine di musica americana (convegno, seminari, concerti), che nel 2005 curai per l’Università di Firenze, e particolarmente dal mio seminario Marc Blitzstein a 100 anni. Musica e controversie ideologiche negli Stati Uniti del Novecento. Ricorreva quell’anno il centenario della nascita di Marc Blitzstein (1905-1964) e la ricorrenza porse l’occasione per dedicarsi alla riscoperta di un compositore americano di grande originalità. Fanciullo prodigio di famiglia agiata, durante gli anni Venti Blitzstein studiò a Parigi con Nadia Boulanger e a Berlino con Arnold Schönberg, per poi convertirsi al comunismo nel contesto statunitense di esaltazione idealizzante delle Masse negli Anni Trenta, allorché fu profondamente influenzato dal teatro musicale di Bertolt Brecht e Kurt Weill; si dedicò all’opera politicamente impegnata e fu legato a Orson Welles e Leonard Bernstein; venne indagato per sospetto “antiamericanismo”; tendeva a vivere pericolosamente i propri legami personali e morì di morte violenta nei Caraibi. La sua esperienza biografica e artistica accolse in sé numerosi contrasti, con sorprendenti risultati compositivi. In Blitzstein, le scelte musicali non furono mai separabili dai contenuti ideali e ideologici; e nella sua vita spiritualmente avventurosa, alla varietà di ideologie è corrisposta una varietà di stili. È vero infatti che la produzione precedente alla fase di politicizzazione non ha quella omogeneità e quella convergenza di intenti che la sua musica raggiunse successivamente, a cominciare dall’opera (play in music) The cradle will rock (1937), su libretto, versi e musica dello stesso Blitzstein. Su un provocatorio tema politicamente e socialmente impegnato, ispirata al modello di Brecht e Weill, The cradle will rock riuscì a portare sulla scena musicale statunitense situazioni allora attuali e un distintivo idioma americano senza precedenti. Artisticamente, Marc Blitzstein era capace di audaci gesti di contestazione. Nel 1937, in occasione del debutto di The cradle will rock a Broadway, dato il soggetto controverso e l’impiego politicizzato della musica, venne negata alla produzione la sede concordata. Senza indugio, Blitzstein sostenne allora da solo, in mancanza di un’orchestra, tutte le parti strumentali su un vecchio pianoforte verticale posto al centro del palcoscenico, assumendo inoltre il ruolo di narratore del complicato intreccio. Esistono filmati e registrazioni di questo evento memorabile e il loro potere di trascinare è ancora molto grande. Alla critica sociale, in Blitzstein si accompagna tuttavia un altrettanto ardente spirito patriotico. Airborne Symphony (Symphony: “The Airborne”, 1943-1944) è un ampio lavoro sinfonico-corale, a denuncia di tutte le guerre eppur dedicato alla celebrazione del volo umano non disgiunta da una profetica individuazione dei pericoli insiti nell’esplorazione dei cieli. Airborne Symphony richiederebbe oggi il coraggio di eseguirla, scoprendola non datata, spoglia di retorica. Alcune sezioni (Ballad of the cities, sul tema delle città ferite, e The open sky, con Gloria e suono di campane) hanno una connotazione di Oratorio, addirittura di Passione. Airborne Symphony esprime in ogni sua parte l’anelito alla libertà. Ma l’anelito alla libertà era sentimento contrastato, nella prima metà del Novecento, per Blitzstein artista americano ebreo, comunista e gay, che metteva in palcoscenico interpreti afroamericani, per lui che aveva attraversato la Depressione, le lotte sindacali, lo scarso successo, la guerra, il McCarthyismo, che morì di morte violenta e gratuita e sarebbe rimasto una figura di compositore troppo scarsamente conosciuta. Sono dunque grata a Rete Toscana Classica per l’invito a riproporre e rendere accessibile la trasmissione a distanza di vent’anni, sentendomi fiduciosa che il pubblico di oggi, e particolarme

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